Socìetas Mattia P presenta: aIds: storie d’Impero applicato Prima Nazionale San Giovanni in Fiore, 16/17 dicembre 2003
aIds: storie d’Impero applicato, prodotto e presentato dalla Socìetas Mattia P, è una prima nazionale.--Partendo dalla distanza fra i corpi, determinata dal progresso tecnologico nella comunicazione, intende riflettere sull’emarginazione del sud del pianeta, sulla violazione dei diritti umani, sulla subordinazione culturale da parte dell’Occidente, sulla profonda crisi dei valori umani universali. --Il linguaggio scenico è asciutto, diretto, immediato, aggressivo, privo di orpelli drammaturgici. Ricalca le linee espressive tracciate dall’avanguardia italiana degli anni Settanta, specie quella ostinata e provocatoria di Carmelo Bene. Il lavoro è realizzato da giovanissimi attori di San Giovanni in Fiore, studenti alle superiori e autori del testo, che hanno cercato di rendere attuali i fondamenti del teatro di Beckett, riadattando, fra l’altro, alcuni passi di Giorni felici e Finale di partita. --La solitudine non è vista soltanto come stato esistenziale dell’individuo ma è letta in termini di collettività.--S’è iniziato da uno studio sulle dinamiche geopolitiche dell’Impero, così come definito da Negri e Hardt, per esplorare i territori della marginalità e della coercizione istituzionali. I richiami alla giustizia penale e ai cimiteri della psichiatria di Stato sono frequenti ed estremamente marcati. L’isolamento sociale è interpretato sempre come obbligo, non già come reazione di sopravvivenza. --In altri termini, l’apparente riduzione tele-informatica delle distanze e delle diversità maschera un processo di omogeneizzazione culturale e politica e di annullamento (funzionale) delle istanze irrinunciabili dell’essere umano: pace, solidarietà, amore, politica.--Innanzi a questo progetto vestito di forme legittime o coperto di estetiche d’uso commerciale, il ruolo della parola come manifestazione del pensiero insita nella biologia umana diventa quasi nullo. La corrispondente democrazia è, allora, mera utopia. Con le musiche dal vivo di Marco Messina, accompagnato da Gennaro De Rosa, percussionista dei Mandara, aIds: storie d’Impero applicato è uno spettacolo in cui il potere della parola è recuperato proprio attraverso la sua frammentazione, amplificata da suoni elettronici ossessivi, ottenuti con file audio interrotti e incollati.--Il messaggio finale è di speranza, innanzi ad un individualismo globale imperante e alla condanna (definitiva?) delle passioni.--Diretta dalla giovanissima Maria Costanza Barberio e da Emiliano Morrone, l’opera coinvolge, come attori, anche Sandro Valente e Santo Gentile, del centro di assistenza disabili Raggio di sole, di San Giovanni in Fiore. Nel finale, il musicista Alex Cimino interpreta Città immaginarie, canzone poetica tratta dagli Immortali di Borges e dalle Città invisibili di Calvino.Emiliano MORRONE www.novenove.it www.mousikelab.it www.emigrati.it www.ilmanifesto.it www.ilfoglio.it
Wittgenstein, teatro con GIANNI VATTIMO, PEPPE VOLTARELLI, MARIA COSTANZA BARBERIO ed EMILIANO MORRONE al 1° Festival internazionale della filosofia in Sila
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