Che razza di America era questa, pensavo, quando sentivo quello che mia madre diceva nella lettera. Ma l’America era una realtà o era solo un sogno? - Pane, vino e angeli - Anna Paletta Zurzolo © 2004 - Iride Edizioni, gruppo Rubettino
Fra il 1880 e il 1915 approdano negli Stati Uniti quattro milioni di italiani, su 9 milioni circa di emigranti che scelsero di attraversare l'Oceano verso le Americhe. Le cifre non tengono conto del gran numero di persone che rientrò in Italia: una quota considerevole ( 50/60%) nel periodo 1900-1914.
Circa il settanta per cento proveniva dal Meridione, anche se fra il 1876 ed il 1900 la maggior parte degli emigrati era del Nord Italia con il quarantacinque per cento composto solo da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Le motivazioni che spinsero masse di milioni di Meridionali ad emigrare furono molteplici.
Le popolazioni del Meridione, devastato dalle guerra con circa un milione di morti, da cataclismi naturali (il terremoto del 1908 con l'onda di marea nello Stretto di Messina uccise più di 100,000 persone nella sola città di Messina) depredato dall'esercito, dissanguato dal potere ancora di stampo feudale, non ebbero altra alternativa che migrare in massa. Il sistema feudale, ancora perfettamente efficiente, permetteva che la proprietà terriera ereditaria determinasse il potere politico ed economico, lo status sociale, di ogni individuo. In questo modo, le classi povere non ebbero praticamente alcuna possibilità di migliorare la propria condizione.
Da aggiungere ai motivi dell'esodo la crisi agraria dal 1880 in poi, successivamente l'aggravarsi delle imposte nelle campagne meridionali dopo l'unificazione del paese, il declino dei vecchi mestieri artigiani, delle industrie domestiche, la crisi della piccola proprietà e delle aziende montane, delle manifatture rurali.
Gli Stati Uniti dal 1880 aprirono le porte all'immigrazione nel pieno dell'avvio del loro sviluppo capitalistico; le navi portavano merci in Europa e ritornavano cariche di emigranti. I costi delle navi per l'America erano inferiori a quelli dei treni per il Nord Europa, per questo milioni di persone scelsero di attraversare l'Oceano.
I am one of the one hundred million people whose ancestor entered America through the immigration offices on Ellis Island in New York...
Il 6 dicembre 1907, a Monongah, West Virginia, USA, nelle miniere n°6 e n°8, gestite dalla Fairmount Coal Company, una serie di esplosioni causano una ecatombe di vite umane...
L'arrivo in America era caratterizzato dal trauma dei controlli medici e amministrativi durissimi, specialmente ad Ellis Island, l'Isola delle Lacrime.
Nel Museo dell'Emigrazione a New York ci sono ancora le valigie piene di suppellettili e di povero abbigliamento delle persone che reimbarcate per l'Italia, nella disperazione si buttavano nelle acque gelide della baia andando quasi sempre incontro alla morte.
In questo Paese, che aveva bisogno di braccia da lavoro, come si è visto, ma disdegnò le persone meno istruite che tale lavoro svolgevano, tanto più se meridionali (considerati una sorte di sottospecie degli europei), la vita degli italiani fu tutt’altro che agevole. Gli italiani furono degli stranieri all’ennesima potenza: sotto l’aspetto linguistico, per il basso livello culturale, per le loro tradizioni, per la loro dieta alimentare, per la loro sistemazione alloggiativa, per la loro pratica religiosa ritenuta un derivato della superstizione.
rif: Due secoli di emigrazione negli Stati Uniti. Storie di italiani
Sono stati circa 31 milioni gli immigrati arrivati nel "nuovo mondo" fra il 1880 ed il 1915. La maggior parte dei primi emigranti florensi nell'Ottocento e soprattutto all'inizio del Novecento si imbarcarono a Napoli per la via delle Americhe.
Web Master - Content - SEO - Francesco Saverio Alessio - all rights reserved © copyright 2003/2023