Intervista al prof. Fernando J. Devoto autore del libro “Storia degli italiani in Argentina”
BUENOS AIRES
Buenos Aires è la capitale e maggiore città dell'Argentina. È una delle più grandi metropoli sudamericane e sede di uno dei maggiori porti del continente.
La capitale argentina sorge sulle sponde del Rio de la Plata (considerato il fiume più largo del mondo) e del Riachuelo che confluisce nel Rio de la Plata nel quartiere della Boca.
Buenos Aires non appartiene alla Provincia omonima. La Provincia di Buenos Aires circonda la città di Buenos Aires estendendosi per una superficie simile a quella del'Italia. La provincia di Buenos Aires ha come capoluogo la città di La Plata. Il confine tra la capitale e la provincia è marcato dall'Avenida General Paz, una autostrada che fa da circonvallazione alla città.
Buenos Aires con la crescita demografica degli ultimi decenni si è ingrandita tanto da unirsi ad altre 24 municipi vicini (appartenenti dal punto di vista amministrativo alla Provincia di Buenos Aires), creando una conurbazione in cui vivono 8.684.437 abitanti (censimento del 2001).
Gli abitanti di Buenos Aires vengono chiamati "porteños", mentre gli abitanti della provincia di Buenos Aires vengono chiamati "bonaerenses".
Indice
La città fu fondata per la prima volta nel 1536 col nome di Ciudad del Espíritu Santo y Puerto Santa María del Buen Ayre. La seconda e definitiva fondazione fu nel 1580 col nome di Ciudad de la Santísima Trinidad y Puerto de Nuestra Señora de los Buenos Aires. Occupava un area di 2,3 km² ed ospitava 63 abitanti.
Nel 1611 inaugurazione del primo ospedale
Buenos Aires cambia completamente nella seconda metà XIX secolo con l'arrivo di una massiccia immigrazione soprattutto spagnola ed italiana, ma anche tedesca, polacca, russa e mediorientale; favorita dalle condizioni economiche precarie in Europa e delle politiche del governo argentino volte a favorire l'ingresso di nuova manodopera.
L'immigrazione italiana fu la prima ad arrivare in modo massiccio. Nel 1887 gli italiani costituivano il 60,4% dell'immigrazione totale per poi ridursi percentualmente con l'aumentare della immigrazione spagnola.
La crisi economica in Argentina (con la conseguente ricerca di una cittadinaza europea), le leggi italiane sulla cittadinanza e l'altissimo numero di argentini con antenati italiani, potrebbero fare della gran Buenos Aires la città al mondo col maggior numero di cittadini italiani (potenzialmente un numero di italiani pari a 2 volte la popolazione di Roma).
Sul fronte interno la condizione di grande porto di Buenos Aires e il predominio economico corrispondente hanno provocato un periodo di scontri civili. La separazione definitiva tra la città di Buenos Aires e la provincia è avvenuta nel 1880, quando è stata dichiarata "capitale federale" della nazione, per cui gli Argentini la chiamano così.
La fine del secolo vede anche l'affermarsi della vocazione portuale di Buenos Aires col miglioramento delle infrastrutture portuali e ferroviarie. In questo periodo si forma il quartiere della Boca, abitato in massima parte da marinai genovesi immigrati. Ancora oggi gli abitanti della Boca si chiamano xeneizes, (genovesi in dialetto genovese) e la scritta xeneizes appare sulle gloriose magliette del Boca Juniors
Il XX Secolo ha visto il consolidarsi dell'immigrazione europea che, con la seconda e la terza generazione, fanno ormai parte della classe dirigente. Buenos Aires cresce con le caratteristiche di una grande metropoli ed il porto è un punto di arrivo e partenza per transatlantici carichi di persone e merci.
La seconda immigrazione, verificatasi nella seconda metà del secolo, vede arrivare sulla scena argentina persone provenienti da altri paesi del Sud America e dell'Asia. L'accoglienza sociale di queste nuove minoranze etniche è però diversa e le comunità in questione faticano ad inserirsi nel tessuto sociale argentino.
Buenos Aires durante il governo militare nei primi anni '80 ha conosciuto il fenomeno dei desaparecidos in cui molti giovani venivano torturati e fatti sparire per l'accusa, molto spesso infondata, di simpatizzare per la sinistra considerata ispiratrice del terrorismo.
Parallelamente Buenos Aires è stato il teatro di movimenti di piazza anche rilevanti in sostegno o controil governo del tempo. Ricordiamo le smisurate folle osannanti acclamare il presidente Juan Domingo Peron e la moglie Evita, ma anche le manifestazioni del gruppo delle Madri di Plaza de Mayo costituito da donne che, nell'impossibilità di manifestare altrimenti la loro situaione si riunivano nella piazza antistante la Casa Rosada espondo in silenzio le foto dei loro cari dispersi a causa della repressione militare. In anni più recenti si sono moltiplicate le manifestazioni dei piqueteros che protestano per ottenere aiuti per le persone in difficoltà a cuasa della disoccupazione e la crisi economica effettuando blocchi stradali ed altre forme di protesta pubblica.
Particolare rilevanza ha avuto la manifestazione definita cacerolazo (19-21 dicembre 2001) in cui scese in piazza la classe media, colpita dal blocco dei risparmi bancari, facendo risuonare le pentole di casa. Il cacerolazo ha provocato la caduta del governo De La Rua.
E' servita dall' aeroporto internazionale "Ministro Pistarini" di Ezeiza (EZE), situato a 35 km a sudest della città dall'aeroporto nazionale "Aeroparque Jorge Newbery" (AEP), situato in città, nei pressi della strada che costeggia il Rio de la Plata, dove arrivano voli provenienti dall'Uruguay e dal resto dell'Argentina.
La città è anche punto di confluenza delle reti ferroviarie argentine, un tempo capillarmene diffuse in tutto il paese, ma ora in rapido degrado dopo la privatizzazione e la divisione dell'azienda statale Ferrocarriles Argentinos avvenuta negli ultimi anni dello scorso secolo.
Ci sono anche dei quartieri non riconosciuti amministrativamente come quartieri ma definiti come tali dalla consuetudine degli abitanti di Buenos Aires.
Ci sono anche quartieri che hanno da poco il loro nome
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