Salvatore INGLESE
capitolo 11
Da queste complesse dinamiche si deduce la convinzione che l'emigrazione di massa si impone come una straordinaria variabile strategica nel divenire storico di questa popolazione.Giuseppe DE MARCO
a) dall'inadeguatezza delle mappe
cognitive possedute dagli emigrati;
b) dalla persistenza di difficoltà comunicative nei confronti di
popolazioni dotate di ben altri assunti linguistici e comportamentali;
c) dall'impoverimento affettivo dovuto alla perdita degli oggetti
d'amore significativi che fa piombare l'individuo in un'atmosfera
depressiva e già potenzialmente persecutoria.
Le forme sintomatiche del disadattamento
si attualizzano al passaggio dall'illusione dell'emancipazione alla
delusione per l'integrazione mancata.
Il disturbo mentale precipita in un rigido processo di espulsione che
si avvia isolando il paziente all'interno della stessa micro - società
immigrata, e prosegue con le ordinanze psichiatriche che ne
disporranno il trasferimento nel suo territorio d'origine.
Qui, l'insieme delle frustrazioni e delle violenze subite viene
interiorizzato dal soggetto che si avvolge nel mantello di malato
cronico e inguaribile.
La società di appartenenza riconosce l'individuo malato come un corpo
estraneo non più assimilabile e in quanto tale da segregare
all'interno della comunità o da confinare nello spazio istituzionale.
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Salvatore INGLESE
L'inquieta alleanza fra psicopatologia e antropologia
(ricordi e riflessioni di un'esperienza sul campo)
tratto da I fogli di Oriss, n° 1, 1993
Marco BILOTTA, Giuseppe GALLO
Franco SPINA
PUBBLICAZIONE INTERNET
a cura di
Francesco Saverio ALESSIO
Gaetano MASCARO
Traduzioni
Gaetano MASCARO
Francese, Inglese, Fiammingo