Salvatore INGLESE
capitolo 4
Resto convinto che la psicopatologia rappresenti anche un punto di osservazione privilegiato per la comprensione dell'antropologia sociale, poiché in essa tutti i codici di funzionamento vitale della collettività vengono sollecitati e messi in discussione.
L'aratro - acrilico su tela
Il rapporto clinico con i pazienti di
questo territorio si è svolto nella costante considerazione della
corrispondente cultura d'appartenenza.
Ciò rende possibile il riconoscimento e la determinazione
dell'influsso specifico che l'organizzazione sociale, la visione del
mondo, i costumi, i modi concreti di sopravvivenza, le configurazioni
dell'immaginario individuale e collettivo esercitano sul divenire
morboso dell'individuo.
I modelli culturali e la struttura sociale continuano a fornire agli
individui una particolare alimentazione ideologica anche nel momento
in cui lo stato di malattia apparentemente li distacca dal contesto di
riferimento.
In base a tale considerazione il metodo psichiatrico è obbligato a
dilatare la propria griglia interpretativa giungendo a comprendervi la
dialettica uomo-cultura-natura comunque soggiacente ad ogni
inequivocabile manifestazione psicopatologica.
Un metodo siffatto instaura
un'incessante corrente conoscitiva tra l'osservatore e il contesto
globale, lungo la quale corre la scoperta che tutte le società
organizzano intorno ai propri membri una rete protettiva che difende
l'individuo dalle ricorrenti crisi di trasformazione, e che fornisce
riconoscibili tecniche per la sua reintegrazione in seno al gruppo.
Ad esempio, nel corso di manifestazioni deliranti il contenuto del
pensiero attinge alle rappresentazioni e alle credenze collettive
permettendo di individuare lo stato culturale del gruppo di
riferimento proprio a partire dall'analisi tematica e formale della
psicopatologia individuale.
Per questa via è possibile anche riconoscere il fatto che l'individuo
può costituirsi come condensato degli stati mentali, attuali e
potenziali, del gruppo in questione.
Il flusso comunicativo tra individuo e gruppo risulta altresì
intensificato e gli scambi simbolici, all'interno del sistema
considerato, si mantengono attivi, seppur perturbati.
Il senso delle comunicazioni mantiene il proprio movimento pendolare
dall'individuo al gruppo, e viceversa.
Tutto il gruppo opera una sorta di condivisione delle eventuali
neoformazioni tematiche a tutto vantaggio della diffusibilità di
eventuali contenuti latenti e perturbanti.
Una volta riconosciuta in questo contesto tale dinamica si ricava
l'impressione di trovarsi parzialmente di fronte ad una tecnica non
segregatrice della logica delirante, anche se non viene esclusa del
tutto la possibilità che la comunità costringa il paziente nella
solitudine o lo reprima per mezzo dell'abbandono all'istituzione
psichiatrica.
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Salvatore INGLESE
L'inquieta alleanza fra psicopatologia e antropologia
(ricordi e riflessioni di un'esperienza sul campo)
tratto da I fogli di Oriss, n° 1, 1993
Marco BILOTTA, Giuseppe GALLO
Franco SPINA
PUBBLICAZIONE INTERNET
a cura di
Francesco Saverio ALESSIO
Gaetano MASCARO
Traduzioni
Gaetano MASCARO
Francese, Inglese, Fiammingo