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Pane, vino e angeli

Cover page reference: Peering into the silent decade of Italian immigration to Montreal | Faculty of Arts - McGill University

Anna Paletta Zurzolo: Pane, vino e angeli

[...] Quando al mattino mio padre e mia madre si svegliarono, rabbrividirono dal freddo e la maglia della bambina che mio padre aveva appeso ad asciugare la sera precedente, era ancora bagnata. Così mio padre dovette avvolgere mia sorella in una coperta. Che razza di America era questa, pensavo, quando sentivo quello che mia madre diceva nella lettera. Ma l’America era una realtà o era solo un sogno? Era oro o merda di cavallo? Era forse un miraggio, un accecante trucco che la luce del sole giocava alla mia mente?

Presentazione

Pane, vino e angeli - Anna Paletta Zurzolo © 2004 - Iride Edizioni, gruppo Rubettino

Una bimba povera, emarginata, guardata con diffidenza perché appartenente a una piccola minoranza religiosa ma dotata di squisita sensibilità, ascolta e osserva, con acuta intelligenza, il mondo nel quale vive, conservando ogni cosa nella sua "stanza della mente collegata al cuore" perché, figlia di emigranti, è destinata ad essere sradicata dal suo paese natale.

Pane, vino e angeli

Da questa "stanza", dopo anni, i ricordi dell’infanzia sgorgano vividi e nitidi, in un intreccio di storie narrate con lo stesso ritmo di quelle che, una volta, si raccontavano attorno al focolare nelle lunghe sere d’inverno. Storie sapientemente incastrate l’una nell’altra come pezzi di un grande mosaico nel quale si anima la vita di un paese calabrese, tra gli anni 50 e 60 del novecento, attraverso una folla di personaggi a volte appena abbozzati ma sempre disegnati con incisività e grande spirito d’osservazione.

Tutti i racconti sono pervasi da un’ironia sottile che sdrammatizza anche i momenti di più intensa commozione. In questo scenario, spiccano soprattutto le riflessioni, i sentimenti, le emozioni della piccola protagonista, le sue domande sulla vita, sulle ingiustizie, su una scuola incapace di vedere oltre le apparenze, su Dio, sulla felicità, sulla morte.

L’autrice narra non solo la sua infanzia, ma anche l’epopea di una famiglia che, come tante in quel periodo, ha avuto il "coraggio di osare", emigrando per potere sopravvivere ma che, come un albero dalle radici elastiche che non cede alla bufera, ha anche saputo conservare, con la propria identità e i propri principi, un grande amore per il luogo d’origine.


[...] Non conoscevo mio padre. Non ricordavo la sua faccia. C’era una fotografia di un uomo sopra il nostro armadio accanto al letto. Mia zia diceva che era mio padre ma io non le credevo. Nessun uomo vestito con un abito di lana così bello, migliore di quello del padre di Maria Pia, che stava in piedi su un pavimento di marmo lucente, avrebbe dovuto partire per l’America o per qualunque altro posto.

Note Biografiche - Anna Paletta Zurzolo

Anna Paletta Zurzolo è nata a San Giovanni in Fiore.

All’età di quattordici anni è emigrata in Canada dove vive con suo marito e due figli. Pane Vino e Angeli è il suo primo romanzo che in Canada ha avuto diverse edizioni e ha ricevuto il premio Commonwealth. Ottimo successo ha avuto la traduzione in lingua tedesca, anch’essa in diverse edizioni. La versione italiana inedita ha ricevuto la menzione speciale del Premio Grotteria 2003 per "l’abilità narrativa di mescolare ricordi di vita migrante con gli elementi di folklore del paese d’origine".



Emigrazione italiana

Il più grande esodo della storia moderna

Sono stati circa 31 milioni gli immigrati arrivati nel "nuovo mondo" fra il 1880 ed il 1915. La maggior parte dei primi emigranti florensi nell'Ottocento e soprattutto all'inizio del Novecento si imbarcarono a Napoli per la via delle Americhe.


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