Per un certo periodo ho ricercato in tale campo di esperienza gli aspetti e gli eventi antropologici a cui la lezione demartiniana mi aveva sensibilizzato, seppur in altro momento, contesto e tematica. 3)
Solo con il progredire dell'attività assistenziale - dal reclutamento di sempre nuovi casi clinici, dalla biografia minuta dei pazienti, dalle correlazioni e dai contatti con i contesti familiari - si è imposta alla mia osservazione la salienza di un segmento storico che la maggioranza dei pazienti, ancorché la popolazione, possiede in comune.
A questo punto mi appare evidente il tratto che demarca la natura e l'identità storica di questa collettività, ovvero la condivisione generalizzata dell'esperienza migratoria. In rapporto a tale evento l'anamnesi clinica puntualmente rinvia all'anamnesi sociale: ambedue si riorganizzano e vengono riorientate intorno al campo di forza costituito dall'emigrazione di massa.
3) A partire dal 1978, in occasione della mia tesi di laurea in Medicina, mi sono avvicinato alla ricerca avviata da Ernesto De Martino sul tema delle apocalissi culturali e psicopatologiche, ricerca rimasta incompiuta. In quella occasione ho cercato di impostare un'equazione comparativa con le grandi trasformazioni generazionali che intanto avvenivano e preparavano il drammatico passaggio tra gli anni Settanta e Ottanta.
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