L'emigrazione di massa da questo territorio ha provocato profonde e irreversibili trasformazioni nella vita sociale di questa comunità. Essa ha innescato l'abbandono forzoso di una base socio - culturale garantita dai vincoli di solidarietà familiare e vicinale, atta a promuovere nel corso delle generazioni la creazione e la riproduzione di modelli, idee, stili di relazione e di esistenza specifici.
L'emigrazione non si costituisce come un evento neutro ma come congiuntura critica generale e persistente che si impone come fattore di perturbazione dei meccanismi di regolazione dell'individuo e del gruppo. Per ciò stesso essa deve essere fronteggiata con molteplici strumenti culturali e psicologici.
Essa si manifesta come periodo di transizione ambivalente, come un'occasione di sviluppo che contiene anche un rischio concreto di perdita e di dissoluzione.
Al centro di ogni esperienza migratoria si colloca una fase di separazione dall'ambiente originario che fornisce sicurezza ontologica e nutrimento psicologico.
La lacerazione di questo continuum esistenziale inaugura la sperimentazione di una angoscia di morte e di vuoto, e una sensazione di caduta senza fine in uno stato di disintegrazione.
A carico di questo sistema sociale l'emigrazione di massa ha determinato:
a) rottura e disgregazione della famiglia patriarcale
b) sovversione del legame organico tra ruoli sessuali e produttivi, conseguente all'immissione delle donne nel ciclo economico;
c) delegittimazione interne ed esterne dei valori culturali autoctoni;
d) alterazione della coerenza e della coesione del gruppo originario, causata da processi di:
d1) frammentazioni, per allontanamento definitivo dei proietti;
d2) incistamento sub - culturale, per integralismo reattivo alla fobia del nuovo e del diverso che appaiono nel campo sociale ( fondamentalismo misoneista );
d3) implosione, per estinzione tendenziale della cultura originaria con collasso della sua visione del mondo.
L'estensione e la profondità di tali processi e di tali effetti non riconoscono possibilità di delimitazione operativa, piuttosto obbligano ad affrontare le relazioni tra emigrazione e disturbo mentale all'interno della complessa rete interattiva costituita da coloro che:
- partono
- restano
- ospitano
- nascono
- ritornano
Infatti i problemi insorgenti in ciascuno di questi compartimenti si irradiano, sempre e comunque, su tutti gli altri. I conflitti emergenti alludono alla possibilità del cambiamento, presentano un certo gradiente evolutivo, ma il loro esito resta aleatorio, per niente predicabile.
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