Cover page reference: Quei figli di immigrati costretti a vivere sottovoce - TVS tvsvizzera.it
I lavori che presentiamo in queste pagine, sono i primi che ci sono pervenuti nell'ambito dell'iniziativa che "nuovo Gniks" ha lanciato tra i bambini delle elementari di San Giovanni in Fiore. Abbiamo tentato, nella trascrizione, di rimanere fedeli il più possibile allo spirito di questi lavori. Continueremo a pubblicare i lavori che ci perverranno.
Questa era l'introduzione, nell'ormai lontano 1980, ai lavori, grafici e letterari, di bambine e bambini di V elementare di San Giovanni in Fiore, nella rubrica loro dedicata della rivista ciclostilata di satira, cultura e politica nuovo Gniks, diretto da Paolo Cinanni; rivista che avevo fondato con Giuseppe Oliverio degli Acquaraggia nel 1978.
Come quasi mezzo secolo fa sono convinto che la popolazione che soffre di più il dramma dei distacchi, delle separazioni, delle lontananze legate all'emigrazione sono i bambini.
Per tale motivo ripropongo, insieme a Gerardo Civenti, che mi ha ricordato di queste meravigliose poesie e me le ha dettate per inserirle nel Sito, quegli stessi lavori.
Tutte le bambine avevano vissuto il dramma della separazione famigliare; le loro poesie e i loro disegni sono ancora oggi dei piccoli capolavori.
Poesia
Quando
alla stazione arriva il treno
l'emigrante abbraccia i suoi cari e sale sul treno
e mentre una mano saluta il treno s'allontana
il cuore dell'emigrante si distacca dai suoi cari
che gli mancheranno moltissimo.
Castiglione Assunta Classe V B
Partenza dell'emigrante
Quando
il treno fischia
Qualcuno parte. Dal finestrino
si scorge una mano che saluta
i suoi cari, mentre il treno
s'allontana fino a perderlo
di vista.
Gli occhi pieni di lacrime dei
figlioli e della moglie che
Tornano a casa tutti addolorati:
ma ormai è inutile.
Romano Maria, Talerico Teresa, Classe V B
E' triste partire
E' triste partire
Passare il confine italiano
Andare in una terra straniera
Lontano dalla sua.
Alzarsi la mattina presto
Per andare a lavorare
E guadagnare il pane
Ma nel cuore dell'emigrante
C'è un solo desiderio
Quello di poter tornare
A casa propria
E di riabbracciare i suoi cari.
Romano Maria, Talerico Teresa, V B
Vita di un emigrante
La vita di un emigrante
Non è uguale al ricco
Ma di una persona
Che cerca lavoro
Vita, vita, vita,
non è solo avere
una famiglia
ma anche un
bel lavoro
con dei bei figlioli.
Perché c'è qualcuno
Che muore di tristezza
Che muore di dolore
Ma il ricco forse
Non muore di tristezza!
Perchè è sempre
Allegro e forse
e forse muore di
ALLEGRIA.
Romano Maria, Talerico Teresa, Classe V B
Canzone
Ciao emigrante
Alla stazione
s'attende il treno
degli emigranti
che partiranno
Ciao, ciao, ciao, emigrante,
non ti rivedrà mai più
Ciao, ciao, ciao, emigrante,
Se vedrai una rosa
La più bella cosa
Ti ricorderai di me
Ciao, ciao, ciao, emigrante,
non ti rivedrà mai più
Ciao, ciao, ciao, emigrante,
Il tuo amore
Si trasforma in dolore.
Ciao, ciao, ciao, emigrante,
non ti rivedrà mai più
Romano Maria, Talerico Teresa, Castiglione Assunta, Bitonti Teresa, Classe V B
Romano Maria, Talerico Teresa, Classe V B
Una bimba povera, emarginata, guardata con diffidenza perchè appartenente a una piccola minoranza religiosa ma dotata di squisita sensibilità, ascolta e osserva, con acuta intelligenza, il mondo nel quale vive, conservando ogni cosa nella sua "stanza della mente collegata al cuore" perchè, figlia di emigranti, è destinata ad essere sradicata dal suo paese natale.
Anna Paletta Zurzolo - Pane Vino e Angeli - © 2004 - Iride Edizioni, gruppo Rubettino
Sono stati circa 31 milioni gli immigrati arrivati nel "nuovo mondo" fra il 1880 ed il 1915. La maggior parte dei primi emigranti florensi nell'Ottocento e soprattutto all'inizio del Novecento si imbarcarono a Napoli per la via delle Americhe.
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