Cover page reference: La nascita di Venere di Botticelli | Opere | Le Gallerie degli Uffizi
Che razza di America era questa, pensavo, quando sentivo quello che mia madre diceva nella lettera. Ma l’America era una realtà o era solo un sogno? - Pane, vino e angeli - Anna Paletta Zurzolo © 2004 - Iride Edizioni, gruppo Rubettino
Analizzando il grande esodo di emigrati italiani raramente si pensa alle donne; mentre dalle statistiche sui flussi migratori dei primi del ‘900 si evince che su 14 milioni di espatri le donne rappresentarono una percentuale che poteva variare dal 20 al 40 % delle partenze, a seconda delle fasi storiche e delle necessità del momento.
La posizione delle prime generazioni di donne meridionali emigrate negli Stati Uniti è di arroccamento su posizioni culturali integraliste, dai vestiti neri, al dialetto, al cibo acquistato solo in negozi gestiti da paesani e connazionali, al lavoro legato sempre ad ambiti di appartenenza etnica.
Questa posizione difensiva rispetto all'esterno, l'incapacità di mediare tra la società moderna, sconosciuta, estranea, ed i propri figli attratti da tutto ciò che è americano, rende i normali conflitti generazionali fortissimi, acuiti dall'esperienza migratoria, di rifiuto da una parte e attrazione dall'altra del modello americano. In questo momento di cambiamento culturale e geografico la posizione delle madri immigrate assume un tono drammatico.
I rapporti più difficili si sviluppano tra madri e figlie a causa della nuova posizione in cui quest'ultime si trovano in America: alcune emigrano già con la coscienza dell'importanza che ha la donna nella società americana.
I rapporti delle figlie coi coetanei maschi e le scelte matrimoniali furono il principale motivo di scontro culturale tra vecchio e nuovo mondo. Tra gli immigrati vigevano ancora i codici tradizionali che imponevano alle donne una scelta fatta dai genitori all'interno del gruppo etnico e in base ad una serie di consuetudini secolari.
Negli Stati Uniti si era ormai affermata la libera scelta del coniuge e la concezione del matrimonio egalitario moderno in tutte le classi sociali. Le ragazze vogliono uscire coi ragazzi senza fidanzarsi, poter frequentare ragazzi senza essere costrette a sposarli e rivendicano il diritto di scegliere l'uomo da sposare, anche connazionale ma possibilmente moderno e americanizzato. La loro uscita da casa è favorita sia dalla scuola che dal lavoro.
L'incontrastata autorità paterna viene messa in discussione dalla ricerca dell'indipendenza economica: il lavoro di per se non costituisce una conquista per le giovani immigrate italiane infatti non era consentito alle giovani donne di disporre del denaro guadagnato nè di usufruire di alcune elementari libertà. Questo fu causa di innumerevoli conflitti familiari e generazionali perchè lavorare a salario per le giovani immigrate Italiane non costituisce di per sé un momento di emancipazione ma al contrario un allargamento delle responsabilità all'interno della famiglia.
Le ragazze coscienti delle proprie potenzialità di indipendenza e di autosufficienza, costrette a rispettare regole che non consentivano loro alcun aumento di libertà, spesso potevano uscire di casa solo per andare al lavoro, lavoro dei cui frutti non potevano disporre perché spesso costrette a consegnare tutto il salario in casa.
Sono stati circa 31 milioni gli immigrati arrivati nel "nuovo mondo" fra il 1880 ed il 1915. La maggior parte dei primi emigranti florensi nell'Ottocento e soprattutto all'inizio del Novecento si imbarcarono a Napoli per la via delle Americhe.
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