Il recente ritorno di simboli e momenti storici dell'emigrazione calabrese, la stesura di tesi universitarie, la sorprendente riapertura del dibattito sui flussi migratori dei nonni, la nascita di importanti musei sulla materia come "la nave della Sila", i siti d'approfondimento e disanima antropologica, psicologica, politica e culturale come "emigrati.it", gli scambi dell'associazione "Un sorriso agli emigrati", i gemellaggi e i raduni di "Heritage Calabria", la beneficienza sanitaria dei cugini d'America, le dimore degli emigrati e molte altre iniziative, anche di attualizzazione di quel passato di sradicamento e ricomposizione d'identità, stanno trovando una convergenza in attesa e diatribe, talora, sulla paternità di qualche iniziativa specifica.
In ogni caso, tutto questo fermento sta giovando alla tenuta della storia e della memoria dell'emigrazione, divulgate, per tali trade, in modo certamente più efficace e aggiornato, per i nostri tempi, che non con la mera tradizione orale - la quale raramente si esperisce - o il racconto, pur prezioso, di vicende lavorative o sentimentali, degli avi, da cinematografia.
Voglio ricordare, qui, tre progetti non paralleli in fatto di emigrazione di particolare importanza per un discorso futuro che interessi la ricerca, la pedagogia e la promozione turistica, con finalità di sviluppo culturale ed economico.
E' vero che, nonostante le pesanti, e imperdonabili, speculazioni e dimenticanze passate sull'emigrazione, si sta oggi riscoprendo, a volte strumentalmente, un rapporto significativo, pure nella parte dinamica, con l'emigrazione. La cattiva gestione politica, assieme alle risultanze storiche del Novecento, ha comportato, dalle nostre parti, un'emigrazione dal sapore della fuga: dipendente, cioè, non solo - e tanto - da mere esigenze di reddito.
Il Presidente di Heritage Calabria François Xavier Nicoletti
Se queste tre realtà descritte s'incontrassero, ci sarebbe certamente effetti sinergici, vantaggi e nuovi strumenti per intendere l'emigrazione come regione privilegiata della memoria e patrimonio su cui investire proritariamente, in un progetto di larga ingegneria sociale.
LA NAVE DELLA SILA
http://www.lanavedellasila.it/
La Nave della Sila, voluta dalla Fondazione Napoli Novantanove, è ospitata nell'antica e bellissima vaccheria - restaurata dall'Arch. Sila Barracco - nel Parco Old Calabria, nel cuore dell'area silana ed è il primo tentativo di raccontare l'emigrazione italiana in un'ottica non regionale. Certo, essendo la Calabria (e in particolare il vicino paese di San Giovanni in Fiore) una delle regioni più colpite dal salasso migratorio, non mancano gli approfondimenti calabresi, come le vicende per le vie del mondo di una famiglia di Morano Calabro, ma lo sguardo d'insieme ha un respiro nazionale.
La ricostruzione per cenni di un bastimento - su progetto dell'Arch. Anna Cilia
- ricostruzione ricca di suggestioni grazie alla scenografia e a un sapiente uso delle luci, dei tendaggi, degli spazi, vuole offrire un panorama della grande epopea dei nostri emigranti che sia allo stesso tempo storicamente corretto e di facile lettura, scientifico e toccante
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L'esposizione di una raccolta straordinaria di fotografie, illustrazioni e copertine di vecchie riviste, resa possibile dalla generosità di una miriade di fondazioni, istituti, agenzie fotografiche, case editrici e collezionisti privati (dalla Fondazione Cresci alla Fondazione Agnelli, dal Corriere della Sera all'Istituto Luce) è accompagnata da testi di Gian Antonio Stella che raccontano la nostra storia attraverso i numeri e le poesie, le testimonianze letterarie e le statistiche, le avventure di interi villaggi, di singole famiglie, di uomini e donne e bambini. Così da consentire una rapida carrellata per le scolaresche o una visita più attenta a chi vuole mettere a fuoco questo o quell'aspetto. Come ad esempio i viaggi per mare, i naufragi o le “navi di Lazzaro”, ricostruiti con una collezione iconografica unica e in larga parte inedita. [...]