Associazione Culturale Due
Sicilie in Fiore
San
Giovanni in Fiore, 25 marzo 2006 - dibattito
culturale:
Lo Stato Unitario e le
prospettive occupazionali per il Sud
San
Giovanni in Fiore, 1 aprile 2006 - Si è tenuto nella
sala convegni dell'Hotel Dino's un interessantissimo
dibattito culturale: Lo Stato Unitario e le
prospettive occupazionali per il Sud.
Fra
i relatori Nicola
Zitara, Mario
Perfetti e Antonio
Pagano; ha moderato il dibattito Saverio
Basile.
La
Resistenza Duosiciliana
Antonio
PAGANO
In
un conflitto tra popoli l'arma più micidiale è la
propaganda. E' la più micidiale perchè
colpisce il cervello. i piemontesi quando decisero
di aggredire gli altri Stati preunitari iniziarono
proprio con la propaganda non solo per cammuffare,
nei confronti degli altri Stati europei; la loro
aggressione militare, ma soprattutto per
sottomettere gli stessi popoli che volevano
invadere. La famosa frase "il grido di dolore" è
infatti l'inizio della propaganda contro il nostro
stato e fu integrata dalle famose "lettere di
Gladstone" che raccontavano molte menzogne e
mistificazioni sul governo borbonico. La stessa
parola "Risorgimento" è una mistificazione perchè si
riferisce non all'intera penisola italiana, ma solo
al Piemonte che prima di iniziare l'invasione era in
uno stato fallimentare e non aveva altra scelta che
quella di rapinare la casse degli altri Stati.
Infatti per ottenere aiuto dalla Francia vendette la
Savoia e Nizza ai francesi.
L'antefatto
dell'invasione del Sud va cercata nella politica
coloniale dell'Inghilterra. Gli inglesi, infatti,
per la imminente apertura del canale di Suez
ritenevano che il
Mediterraneo dovesse essere libero
da navi di nazioni ostili. Una di queste era la
Russia che da qualche anno faceva navigare le sue
navi nel Mediterraneo usando come basi i porti delle
Due Sicilie. Inoltre c'era una vecchia ruggine tra
Ferdinando II e gli inglesi quando il re decise di
non vendergli più zolfo (di cui il Sud era il
principale produttore al mondo), dato che
pretendevano di acquistarlo a bassissimo prezzo. Fu
così che decisero di eliminare lo stato delle Due
Sicilie incaricandone il Piemonte allettandolo con
la prospettiva di un futuro Regno d'Italia.
Purtroppo
Ferdinando II non dava molto peso alla politica
estera. Dopo i moti del 1848 si isolò dalla politica
europea. Egli diceva che il Regno era protetto dall'acqua
salata e dall'acqua santa e che egli era amico
di tutti e nemico di nessuno: Un errore
fatale, perchè al momento dell'aggressione
piemontese il Regno si trovò isolato.
Altro
errore fatale fu quello in politica interna. il Re
infatti non fidandosi più della classe dirigente
meridionale trascurò di formare validi governi,
anche se era molto favorevole a iniziative a favore
del popolo, anche contro gli interessi dei nobili e
dei possidenti. E furono questi ultimi che tradirono
e favorirono l'invasione piemontese. Senza questi
tradimenti i piemontesi mai avrebbero avuto la
possibilità di invadere il regno. Il
Sud, cioè il pacifico Regno delle Due Sicilie,
fu così invaso illeggittimamente e fu per questo che
i piemontesi fecero immediatamente un falso
plebiscito per far credere che le popolazioni del
Sud erano favorevoli a farsi "liberare". Tuttavia i
"liberatori" si appriopriarono di tutto il denaro
depositato nelle banche, sia pubblico che privato,
distrussero le industrie esistenti imponendo al Sud
di comprare le merci prodotte dal Nord, ammazzarono
e imprigionarono chiunque si opponesse alle loro
prevaricazioni.
Naturalmente
gli abitanti del Sud non stettero a guardare e
insorsero contro gli invasori. La resistenza nel
1863 fu talmente forte che i piemontesi stavano
pensando seriamente di abbandonare il Sud e decisero
di fare un ultimo tentativo facendo approvare la
legge Pica con la quale alle truppe era lasciata
mano libera di usare qualsiasi tipo di violenza per
stroncare gli insorti. Nonostante circa 12 anni di
resistenza, tutto fu inutile senza l'aiuto di altri
Stati amici. Tutti questi anni di resistenza ci
costarono circa un milione di morti, 54 paesi rasi
al suolo, la nostra economia distrutta e l'unica
valvola di sfogo fu l'emigrazione, prima
sconosciuta, una diaspora
senza precedenti che neanche gli ebrei anno
avuta. Sono circa 30 milioni i
meridionali emigrati a tutt'oggi.
La
situazione da alora non è cambiata. Non si usano le
armi, ma continua la propaganda. La cosa grave è
infatti che, scomparsi i Savoia, questa Repubblica
continua con la mistificazione risorgimentale.
Vittorio Emanuele, Garibaldi, e tutti gli altri
"eroi" risorgimentali oggi sarebbero processati come
criminali, mentre invece sono sugli altari di una
religione di Stato: il
risorgimento, che è essenzialmente contro il
Sud. A questo si aggiungono altri
tipi di mistificazioni per tutelare gli interessi
delle cosche del nord. Ci accusano di camorra, di
mafia, di 'ndrangheta, e appena accennano al fatto
che i più grandi ladri sono al Nord, vedi gli
scandali delle Ferrovie, della Banca di Roma,
Tangentopoli, Parmalat, eccetera eccetera.
BRIGANTE
Brigand
Bandito
Pohl & Ducarme, Parigi 1826
mm. 350 x 250 ca
Purtroppo
non esiste altra possibilità di far sviluppare il
Sud se non con l'indipendenza usando metodi
democratici. Il sistema è congegnato infatti in modo
tale che il numero dei deputati del Centro-Nord è il
doppio di quelli meridionali. E' necessario che
ritornino i briganti, ma
naturalmente senza usare le armi se non quelle della
propaganda, che avete visto quanto sia importante,
tanto che ancora ai nostri giorni gira la favola del
"risorgimento" inventata oltre un secolo e mezzo fa.
I nuovi briganti, come moderni evangelisti, devono
diffondere la verità per far capire al popolo come
siamo stati ingannati da un sistema criminalmente
unidirezionale, diretto cioè a favore degli
interessi delle cosche finanziarie del Nord.
Sintesi dell'intervento
di Antonio Pagano
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