San Giovanni In Fiore ZONA NORD E PARCO COMUNALE
Riferimento: Autorità di bacino di Calabria Veduta aerea del Parco Comunale (in alto)e dell'Istituto Tecnico Commerciale a Via Zanella (in basso) San Giovanni in Fiore, 13 giugno 2003 Tutta
la Storia dell'Architettura
è pervasa dall'intreccio di relazioni poetiche fra la
volontà ed il bisogno di insediamento umano e la Natura,
l'andamento del terreno; a San Giovanni in Fiore, e non solo
qui, dal dopoguerra ad oggi, è in voga semplicemente
eliminare queste relazioni annientando ogni traccia
preesistente o naturale. Nella città che ha il record mondiale di edifici non finiti e vuoti, il record mondiale di edifici sfitti, il record mondiale di immobilismo del mercato immobiliare, che cosa si progetta e si realizza in pompa magna? Si "scucuzza" una montagna formatasi in milioni di anni, si spende una cifra enorme di denaro pubblico per massacrare la già devastata geografia urbana florense, si allontanano gli studenti dal centro storico dando un ulteriore colpo alla già debolissima attività commerciale della città antica, si creano disagi ad insegnanti ed allievi in ogni stagione, si aggiungono le spese di urbanizzazione, si aggiungono i costi dei trasporti…l'elenco è lunghissimo, semplicemente è sciocco continuare a dare il cattivo esempio ad una popolazione che ha già sprecato il lavoro di generazioni per costruire edifici inutilizzati e vuoti, cemento che rende semplicemente brutta e poco accogliente la nostra città, cemento che ha occupato e occupa tutti gli investimenti locali quando si dovrebbe investire in attività produttive, in servizi, in cultura, per assicurare un futuro dignitoso ai propri figli. Questa politica progettuale ed esecutiva delle opere pubbliche ha un altro notevole esempio nell'anfiteatro del parco comunale dove pure fu fatta scomparire una montagna per sostituirla con una di cemento, e, nel campo dell'estetica da capannone, nella celebre piscina comunale, mai inaugurata e comunque esposta a tutti i venti dell'Altopiano Silano. Mi fermo qui perché l'elenco degli attentati ambientali è davvero lunghissimo.
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