Politica Sulle
politiche amministrative degli ultimi dieci anni a San
Giovanni in Fiore
San Giovanni in Fiore, 26-27 marzo 2005 Analizziamo l’operato delle due giunte di centro sinistra guidate dal Sindaco Dottor Riccardo Succurro, attraverso il concetto di democrazia e di partecipazione popolare alle decisioni politiche che riguardano lo sviluppo del territorio. La base operativa delle suddette giunte comunali è stata l’assoluta mancanza di dialogo, di confronto e di concertazione con la società civile e con il mondo dell’associazionismo, del commercio e dell’artigianato, oltre ad altri tipi di attentati alla democrazia: l’uso improprio di Istituzioni come il Presidente del Consiglio, affidato alla stessa maggioranza e quindi privato del suo senso di garante dello svolgimento democratico dello stesso Consiglio Comunale, l’assoluto rifiuto di una figura che aiuta e tutela il cittadino nei suoi rapporti con la pubblica amministrazione come il Difensore Civico, la totale mancanza di comunicazione con il cittadino, la segretezza dei bilanci, lo spreco e l’utilizzo indebito di fondi pubblici, la devastante, economicamente e socialmente, incapacità di proporre progetti mirati ad un effettivo sviluppo della città e del territorio, informandosi, organizzandosi, lavorando politicamente per ottenere ed utilizzare fondi provinciali, regionali, ministeriali, europei. Elenchiamo alcune delle sciagurate azioni politiche che hanno prodotto danni, molto spesso irreversibili, come ad esempio i dieci anni persi rispetto ai finanziamenti della Comunità Europea, tutti da imputarsi all’Ufficio Tecnico e ai politici che hanno guidato la nostra città negli ultimi dieci anni. Gli stessi politici che con incredibile ingordigia e avidità, con assoluta mancanza di rispetto per la cosa pubblica e per gli altri cittadini, nonché con ormai proverbiale faccia tosta, si ripresentano in liste che come quella dei DS sono quasi identiche alle liste del 1985. Gli stessi uomini che in vent’anni hanno ridotto il popolo di San Giovanni in Fiore letteralmente all’estinzione da emigrazione. In modo particolarmente evidente negli ultimi cinque anni. Nel 1997 fu indetto sotto la prima giunta Succurro un referendum consultivo per il passaggio con la Provincia di Crotone; nonostante le sezioni di voto fossero presidiate dai DS, e dall’allora Presidente della Provincia Antonio Acri in persona, il risultato del referendum fu chiaramente favorevole al passaggio con la Provincia di Crotone. I nostri amministratori di centro sinistra ed il Sindaco Riccardo Succurro, non tenendo conto affatto dell’espressione popolare e delle richieste pressanti delle opposizioni, obbedendo a logiche personali di conservazione del potere e perpetuando collegi elettorali oramai costruiti su misura come se la democrazia fosse una monarchia, infischiandosene altamente dell’espressione democratica offerta dal referendum e con tragiche conseguenze sul già assoluto sottosviluppo economico locale non deliberarono mai il passaggio di Provincia. Neanche nei cinque anni successivi ed appena trascorsi il Sindaco Succurro ha mai affrontato il problema, nonostante il tasso di disoccupazione e di disagio nel frattempo sia aumentato spaventosamente, nonostante ogni naturale logica di sviluppo politico ed economico indirizzi verso il mare e quindi al passaggio con la Provincia di Crotone. La volontà del popolo è stata calpestata per l’interesse personale, per l’interesse dei pochi contro il benessere della collettività: questo è l’esempio di politica democratica, di dialogo, di relazione con il cittadino elettore fornita dagli stessi amministratori che ora si ripropongono con alla guida Antonio Nicoletti. Il Dottor Antonio Nicoletti dopo quattro anni e undici mesi di opposizione ha deciso improvvisamente che questa era stata una giunta perfetta al punto da firmare prima il fallimentare bilancio prodotto da tale amministrazione e poi accettare la candidatura a sindaco della coalizione che aveva sempre combattuto e che ha prodotto solo disastri e brutte figure nazionali ed ora anche internazionali. Grazie ad Internet, alla volontà dei nostri collaboratori, ai giornalisti che ci hanno intervistato, abbiamo diffuso la storia delle loro malefatte e del dramma urbanistico, economico, sociale e culturale che hanno prodotto in italiano, inglese, francese, fiammingo, portoghese e spagnolo; li conoscono in tutto il mondo, state tranquilli…anche voi siete sotto gli occhi del mondo! La gente comune, i giornalisti, i politici seri, gli artisti, i nostri emigrati italiani, altri milioni di persone, aspettano una risposta dall’elettorato nel tre e nel quattro aprile del 2005 a San Giovanni in Fiore. Vogliono sapere se in un paese con il 51% della popolazione disoccupata, con la stessa tragica percentuale di emigrazione, con cento allievi in meno iscritti alle scuole superiori per via delle discutibili politiche della Pubblica Istruzione e dell’edilizia scolastica, con il commercio allo stremo e l’artigianato in via d’estinzione, con discariche disseminate per tutto il territorio, siamo ancora capaci di votare gli stessi uomini responsabili di tale sfacelo della morale, della democrazia, dell’amministrazione pubblica. Avrete una grande responsabilità rispetto alla qualità della vostra vita e all’immagine di San Giovanni in Fiore nel mondo.
Vi si pone un problema semplice ma che fa paura perché rappresenta un vero cambiamento. I cambiamenti inquietano sempre, figuriamoci in un ambiente dove vige da decenni l’allineamento sistematico e dove si rifugge per partito preso ad ogni forma di vera e squisita socialità. Dove con “illusioni diffuse a regola d’arte, atte a perpetuare un proficuo sistema di sottosviluppo e di sottocultura, si è amministrato con varie e pesanti manovre illegali o immorali e dove si è saputo annullare ogni dissenso, ogni movimento di aggregazione, ogni voce diversa”. Il problema che vi si pone è: se vi piace vedere annullare completamente l’esito di un referendum consultivo, se vi piace bere acqua da tubature arrugginite, respirare polvere tossica di sale misto a catrame e biossido di carbonio ad ogni disgelo e ad ogni primavera perché in un paese costeggiato da tre fiumi non si lavano le strade, se volete pagare carissima la tassa sui rifiuti solidi urbani per continuare a disseminare discariche inquinanti sul territorio e inquinare le falde acquifere, se volete che ogni vostro diritto sia trasformato in merce di scambio, se volete sottostare ancora alle logiche del ricatto per assicurare un lavoro ai vostri figli, continuate a votare gli stessi gentiluomini che ci hanno dimostrato abbondantemente le loro abilità in tali tipi di attività.
Se invece si vuole chiudere definitivamente un
lunghissimo percorso di irregolarità, contraddizioni,
abusi, arretratezza, sperperi e rovine, se
pensate che sia meglio bere acqua pura dai vostri rubinetti,
che sia meglio lavare la strade e non solo a primavera, anzi
incentrare ogni politica di controllo e sviluppo
territoriale, dai rifiuti solidi urbani, all’agricoltura,
alla zootecnia, alla pubblicità progresso, nella direzione
della difesa ed dell’utilizzo produttivo della nostra
principale risorsa cioè dell’acqua, se pensate che un
diritto sia solo un diritto, se volete persone con volontà
di sviluppo e con capacità progettuale, se credete che sia
possibile e giusto semplicemente vivere meglio votate per Gianni
Vattimo Sindaco, votate per la lista “Vattimo
per la città”. Non sarà un
voto tradito, rappresenterà la volontà del
cambiamento che il popolo di San Giovanni in Fiore è
giusto che manifesti dopo decenni di politiche sudice e
fallimentari. Abbiamo sofferto troppo, ci hanno
tolto a tratti o definitivamente anche la voglia di vivere,
è sicuramente ora di finirla!
--VATTIMO PER LA CITTÀ_Links
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