tratto
da: Tutto
quello che non si deve fare in Architettura
( un caso storico: San Giovanni in Fiore)di
Francesco Saverio ALESSIO
*[…]
Ho visto Messina con gli occhi dell'esperienza
delle recenti ricostruzioni seguite ad eventi
sismici, di quella della valle del Belice e di
quella ancora in atto in Campania. Da questo
particolare punto di vista mi è sembrato di
cogliere nella grande ricostruzione di Messina,
per tanti versi pregevole, la prova generale di
un atteggiamento poi tragicamente replicato
nelle ricostruzioni più recenti: una sorta di
pratica esorcistica che ha mirato, da Messina in
poi, alla cancellazione dei speciali rapporti
tra costruito ed elementi naturali, quasi che
l'eliminazione delle tracce della drammatica
compresenza di mondo della geometria, mondo
dell'artificio e mondo delle forme naturali
fosse di per sé una delle più accattivanti norme
antisismiche.[…] La differenza è che
gli antichi usavano l'astuzia di valorizzare,
attraverso l'architettura, gli ostacoli sempre
frapposti alla volontà d'insediamento. Oggi,
semplicemente, è in uso la prassi di
eliminarli.
Francesco
VENEZIA: "Casabella" 523, aprile 1986
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