Nino Sassi
GIOVENALE - Cenni
Biografici
Giovenale
Nino Sassi è nato il 18 marzo del
1947 nell’antica città medioevale
di Spoleto
“dove il sole filtra tra i tetti
disegnando triangoli di poesia”.Di
famiglia popolana vive, fino
all’età di sei anni nella “
vecchia casa ad angolo sul mondo”
con la madre Maria Luisa, la
sorella Luciana ed il padre Sesto,
combattente partigiano (il
partigiano Luciano) che muore per
mali contratti durante la guerra.
Dopo
la morte prematura del padre si
trasferisce a Roma dagli zii
Giulia e Giovenale Nino Riccardi.
Cresce alla “scuola” dello zio,
uomo di grande creatività che
troviamo nel ristretto gruppo di
lavoro del regista Alessandro
Blasetti. “La cena delle
beffe, Salvator Rosa, La corona di
ferro, Luisa Sanfelice,
Casta Diva, Salomè …” alcune delle
produzioni. Il giovane Nino cresce
nel mondo dello zio fatto di
racconti e personaggi che si
aprono alla memoria.
All’età
di dieci anni la madre,
trasferitasi a Zurigo
colloca Nino nei collegi salesiani
di Trevi e di Terni. Per
le ristrettezze economiche lascia
la scuola e, costretto a cercare
un lavoro raggiunge la madre: “la
valigia vecchia legata con lo
spago ha preso il treno per andare
a Nord”. A Zurigo lavora, studia,
frequenta la Missione
Cattolica Italiana
e gioca al calcio.
Nel
1967 rientrato in Italia frequenta
la scuola per sottufficiali
dell’Esercito italiano di Viterbo.
Al termine del corso svolge la
funzione di istruttore degli
A.U.C. nella Scuola Allievi
Ufficiali delle Trasmissioni -
Cecchignola - Roma.
In questo periodo tenta di
completare gli studi liceali.
Presenta come privatista la
maturità.
Terminato
il servizio militare per
finanziare gli studi rientra a
Zurigo ma a causa della campagna
contro l’inforestieramento
promossa in Svizzera è costretto -
ma è un momento fortunato della
sua vita - a stabilirsi a Luino,
sul Lago
Maggiore,
trovando un impiego oltre confine
come lavoratore frontaliero.
La
Sua sensibilità lo porta ad
impegnarsi nella FILEF,
Federazione Italiana
Lavoratori Emigrati e Famiglie
fondata dal grande scrittore Carlo Levi
e da Paolo
Cinanni, il
giovane calebrese allievo di Cesare Pavese,
con cui stabilisce una particolare
amicizia: Insieme ad altri si
adopera per la tutela dei diritti
e della dignità dei lavoratori
italiani emigrati in Svizzera e in
particolare del mondo frontaliero.
Anche da questa esperienza trae
l'ispirazione per le sue poesie.
Nel
1974 pubblica la raccolta
di poesie “Emigrante”
che nel 1975 viene edita dalla Regione Umbria
nel n 4 dei “Quaderni”.
Nel
1976 rientra in Italia, svolge la
funzione di Docente nei corsi di
formazione professionale. E’
responsabile territoriale, lungo
gli anni ottanta e all'inizio
degli anni '90, della
Programmazione e dell’attuazione
dei progetti formativi, della
Promozione Economica e dei
Progetti a Contributo Comunitario.
Conclude
la carriera lavorativa in un ente
locale.
Ama
profondamente la Svizzera,
Zurigo
e il Canton
Ticino.
Spoleto -
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